Cos 'ha a Che vedere il laurieddru con i lares della mitologia Romana?
Leggendo il libro di Fedrico Capone Viaggio nel Salento magico , Pubblicato nel giugno 2013 per i Tipi della Capone editore, alla pagina 109 Incontriamo un capitolo Che ci parla del Lauro dal titolo Gli spiriti della casa, da questo capitolo leggiamo testualmente:
" Chi non sa che i lari domestici erano i padroni della casa, la proteggevano ed erano inseparabili dai loro abitatori?
Gli antichi ritenevano che soltanto gli spiriti dei buoni potessero trasformarsi in Dei Lari; quindi ë molto probabile Che essendo il nostro lauru capriccioso e bizzarro si ma anche affabile coi familiari, amante non Pericoloso di donne e di fanciulli, sia davvero una Continuazione di quel culto ".
Nel prosieguo, Federico Capone traccia una descrizione tipo del Lauro salentino, alto fra i 30 ed i 40 cm, ben fatto, armonico Nelle sue minuscole parti, occhi lucenti e neri come gelsi mori, capelli lunghi e riccioluti.; indossa un abito di morbidissimo velluto ed un cappello alla calabrese.
Questa descrizione contrasta però con i personaggi incontrati nelle varie mitologie, la maggior parte di esse infatti ci mostra esseri simili non proprio belli a vedersi, quasi sempre si tratta di personaggi fantastici, metà uomo e metà animale, alcune immagini dello stesso lauro, ce lo disegnano con orecchie a punta, sgraziato e non bello come asserisce il Capone, magro, anzi emaciato, con occhi Sicuramente Vispi e furbi e con le orecchie appuntite ed a sventola.
Anche l 'associazione del Lauro con i lari della mitologia Romana, ci Lascia alquanto perplessi, avendo generalmente associato invece il lauro con alcuni personaggi delle mitologie nordiche e Norrena,che popoli come i Normanni ed Altri conquistatori ci hanno lasciato nelle loro spedizioni di conquista verso i nostri territori.
Procedendo però con Ordine, dedichiamoci ora ad un piccolo approfondimento per poter meglio conoscere i Lares Romani analizzandone i dati peculiari e le caratteristiche che li contraddistinguono.
Se E pur vero che essi fossero I padroni della casa, la proteggono e Sono inseparabili con i suoi abitatori, ciò è dovuto al fatto che il lare familiaris è in realta il capostipite di quella famiglia, per questa ragione, infatti, parlando di lari della famiglia, si parla al singolare.
Agostino di Ippona, a conferma di ciò ci riporta, nel suo De Civitate Dei contra paganos, uno scritto di Apuleio :
" dicit quidem et animos hominum daemones esse
et ex hominibus fieri Lares si boni meriti sunt;
lemures, si mali, sen larvas;
manes autem deos dici, si incertum est bonorum
sien malorum esse meritorum ".
Quindi, secondo Apuleio, è la stessa anima umana ad essere un demone, che secondo i suoi meriti potrà aspirare ad essere un Lare,un Lemure o Larva od un Mane.
Inizialmente i lari, nella mitologia sono delle divinità rurali che proteggono i campi ed i Raccolti, Essi hanno degli altari posti ai quadrivi delle vie da dove emanano i loro benevoli influssi agli orti circostanti; nel canto dei fratelli Arvali , essi sono associati al dio dei campi Marte, ancor prima Che lo Stesso divenisse il dio della guerra, in questo canto, Inoltre è anche presente per la prima volta, la forma plurale dei lares :
" Enos Lases iuvate
Neve Lue rue peccati Marmar incurrere in peores
Satur fu, Fere Mars, limen sali, sta berber
semunis alternei advocapit conctos
enosMarmor iuvato
triumpe, triumpe, triumpe, triumpe, triumpe ".
Anche Orazio, nelle Satire ce li descrive come divinità campestri dedite ai pasti dei lavoratori ed alle feste che si svolgevano in concomitanza con i lavori agricoli.
I Lares familiaris quindi si staccano da questo contesto ed entrano nel culto privato assumendo le caratteristiche di divinità protettrici della famiglia.
Ancor oggi in alcune famiglie del Salento, possiamo vedere come i lares vi siano ancora presenti ed attuali; non avviene raramente infatti di notare come in quelle case, vi siano dei veri e propri altarini dove vicino a delle statuette di santi o di divinità cattoliche, molto spesso anche con luci votive o lumini, vi sono delle immagini, generalmente foto, dei defunti di quella famiglia, alle qual si rivolgono spesso preghiere o suppliche di intercessione per ottenere in cambio salute e fortuna, fra quelle foto la posizione più centrale viene occupata dai fondatori della famiglia stessa.
Per le ragioni che ho espresso quindi, non riterrei opportuno associare molto facilmente il nostro carissimo Laurieddhru, con i Lares della mitologia romana.
giovedì 30 aprile 2015
PROVERBI E DINTORNI - bbu aggiu zzeccare a 'ncanna
Mmienzu lle scrasce, o mmienzu lli campi, a ddu nna fiata se ccujia lu ranu, l' uergiu o la vena, osce nu sse ccoje cchiui nienzi a ddhri fiuri ca nna fiata stianu mmescati mmienzu lle miessi, osce criscenu ncora cchiui senza nissciunu ci lli simmena; no ca prima li simmenaa nisciunu, ma essianu.
Sta parlu te li papaeri, ddhri fiuri russi ca te inchenu lu core cu lli iti.
Osce a postu te lu ranu, nci suntu tante scrasce ma le paparine ( ca poi suntu le chiante te l papaeri ) su ssempre cchiù bbeddhre e rasse.
Le mamme e le mamme te le mamme nosce, quandu li picciccheddhri stianu picciusi, ca nu mbulianu cu ddormenu, o ca ianu ffare li tienti, e pe tante autre raggioni, usaanu li papaeri e le paparine cu lli tenenu cuieti.
Percene intra ddhre chiante ncete la murfina ca te fasce ncujunire, te tene carmu sci stai nervusu e tte fasce stare mienzu ddurmesciutu, Pe cquistu pijanu nna pezza te stoffa e lli fascianu nnu sciuccettu ca intra nci mentianu nnu picca te sucu te la paparina e nni lu tianu a ssucare alli picciccheddhri
LE PAPARINE CULLE ULIE
cce bbu serve
tanta paparine pe cquante bbu piasce nde mangiati bbu le putiti sci ccojere a campagna te iernu quandu nu ssu ncora specate
uegghiu te ulia
ddo fungiucculi te agghiu
le ule Cilline te Nardò
nnu picca te tiaulicchiu e llu sale
Mentiti l' uegghiu te ulia intra nnu quatarottu e scattarisciati ddo fungiucculi te agghiu, intantu llaati bbone,bbone le paparine, lleatininde le fujiazze cchiù bbecchie e, ncora bbagnate menatile intra ll' uegghiu cautu cu tutta l' acqua ca tenenu subbra, fascitile coscere a fuecu lientu cu llu quatarottu scuperchiatu, quandu sanu quasi cotte, mentitini intra le ulie niure Cilline te Nardò, lu sale e lu tiaulicchiu.
quandu su cotte, mentitibbu a ntaula e.........strafucatibbu.
LE PAPARINE
Lungo i bordi delle strade o dei muretti a secco, dove crescono i rovi, oppure nei campi, dove una volta si seminava il grano, l' orzo o l' avena, campi che oggigiorno purtroppo nezzuno più semina, crescono spontanei quei fiori che un tempo coloravano di rosso le bionde messi.
Quei papaveri che ti riempiono il cuore a guardarli.
Oramai quei prati resi rossi dai papaveri, non sono più simbolo di messi, ma solo di erbe incolte che crescono spontanee.
Le nostre madri e, prima, le loro madri, quando i Bambini erano capricciosi, non volevano addormentarsi, oppure soffrivano a causa delle dentizioni, o per tante altre ragioni che richiedevano la necessità di essere calmati, usavano le piante ed i fiori del papavero, che all' interno, custodisce una blanda dose di morfina, e, con esse, preparavano la pupatella, era un pezzo di tessuto bianco che forgiavano a mo' di succhiotto ed era imbevuto del succo del papavero, e che davano ai pargoli per quietarli.
LE PAPARINE CON LE OLIVE NERE
occorrente
Le paparine che avrete raccolto in campagna, quando non sono ancora spicate, ossia non hanno ancora fatto semi e fiori;
olio di oliva, due spicchi d' aglio, Olive nere di Nardò ( possibilmente della qualità Cellina );
Peperoncino ( se avete l' olio al peperoncino preparato alla maniera Leccese è meglio ) e sale
P.S : Se non sapete come si prepara l' olio al peperoncino leccese, non avete che da chiederlo, ve ne fornirò la ricetta.
In una pentola fate soffriggere due spicchi d' aglio in olio extravergine d' oliva, quando saranno ben dorati, toglieteli ;
intanto lavate ben, bene le paparine, togliete le foglie vecchie e tutta la terra che conterranno, quando l' olio sarà pronto, calateci le paparine ancora roride di acqua, senza scolarle,
fatele cuocere a fiamma bassa ed a pentola scoperta, quando saranno quasi pronte conditele con le olive, il peperoncino ed il sale; continuate la cottura e, quando saranno cotte,
Buon Appetito
domenica 26 aprile 2015
sabato 25 aprile 2015
PROVERBI E DINTORNI - tisce nnu saggiu
CON IL COL PLIMAVELILE NOI MOSTLIAM LE CHIAPPE CHIALE |
allu munnu e allu cunnu ; al mondo e nella donna
2 ) Sci nu ttene furtuna, chi è sfortunato
se ceca fascenduse la crusce ; si acceca facendosi la croce
3 ) Culu e furtuna, jata a ci l' ave ; culo e fortuna, beato chi li ha
4 ) La furtuna ete puttana tutta, la fortuna è una prostituta
se nnamura te sci la sfrutta ; si innamora di chi sa sfruttarla
5 ) La furtuna ete ceca, e nni ceca la fortuna è cieca, e ci acceca
6 ) La furtuna ete nnu citrulu, la fortuna è un cetriolo
moi la tieni a mmanu ora la tieni per mano
e mmoi la tieni a nculu ; ed ora ti va nel culo
7 ) La furtuna ete spinnata la fortuna è calva
pe ccapiddhri ole zziccata ; vuol esser presa per capelli
8 ) La furtuna fasce la minata la fortuna tesse la trama
ma l' ommu minte la stisa ; ma l' uomo mette l' ordito
9 ) La furtuna li forti li juta la fortuna aiuta i forti
e li debbuli li rrifiuta ; e rifiuta i deboli
10) Tuttu lu munnu pende a nnu filu tutto il mondo pende da un filo
e la furtuna lu tene alli mani . e la fortuna lo ha in mano
moi la tieni a mmanu ora la tieni per mano
e mmoi la tieni a nculu ; ed ora ti va nel culo
7 ) La furtuna ete spinnata la fortuna è calva
pe ccapiddhri ole zziccata ; vuol esser presa per capelli
8 ) La furtuna fasce la minata la fortuna tesse la trama
ma l' ommu minte la stisa ; ma l' uomo mette l' ordito
9 ) La furtuna li forti li juta la fortuna aiuta i forti
e li debbuli li rrifiuta ; e rifiuta i deboli
10) Tuttu lu munnu pende a nnu filu tutto il mondo pende da un filo
e la furtuna lu tene alli mani . e la fortuna lo ha in mano
LE SATIRE DELLA LIBERAZIONE
ANCHE BARAK OBAMA
FESTEGGIA LA LIBERAZIONE
ha fatto a Renzi una PROPOSTA
che voglia LIBERARCI da lui ?
===============================Le satire QUOTIDIANE
IL PIDDÌ FESTEGGIA QUESTA GIORNATA
IL 25 APRILE GIORNATA DI LOTTA CONTRO GLI STRAPOTERI
( Si ma solo per oggi però )
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IL 25 APRILE GIORNATA DI LOTTA CONTRO GLI STRAPOTERI
( Si ma solo per oggi però )
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venerdì 24 aprile 2015
Le satire QUOTIDIANE
FINALMENTE SAPPIAMO !
PERCHÈ OBAMA BIN LADEN HA DETTO NO A RENZI SULL' USO ARMATO DEI DRONI
FIGURATI SE CONSENTIAMO AGLI ITALIANI DI UCCIDERE UN AMERICANO
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PERCHÈ OBAMA BIN LADEN HA DETTO NO A RENZI SULL' USO ARMATO DEI DRONI
FIGURATI SE CONSENTIAMO AGLI ITALIANI DI UCCIDERE UN AMERICANO
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giovedì 23 aprile 2015
Le satire QUOTIDIANE
Contro i libici soldati
mai non spara il nostro drone
che i denti avea spuntati
e tuonar non può il canone.
Questi affari non son buoni
per una gita fuori porta
questo il Renzi par che tuoni
mentre Obama lo sconforta
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mai non spara il nostro drone
che i denti avea spuntati
e tuonar non può il canone.
Questi affari non son buoni
per una gita fuori porta
questo il Renzi par che tuoni
mentre Obama lo sconforta
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mercoledì 22 aprile 2015
PROVERBI E DINNTORNI - li cunti e li culacchi
LU LAURIEDDHRU - LAURU
Osce nu llu ite cchiui ceddhri ma quarche tiempu a rretu, pare ca lu etianu mute fiate, peccatu però ca cinca se tisce ca lìaje vistu, à muertu, ma te parecchi anni,anzi sieculi.
Se cunta ca lu Lauru ete autu 30 o 40 cm. , ni piasce cu fazza tespietti e cu scherza, quandu quarche tunu ni stae subbra llu cazzu, lu turmenta pe lla vita, ma a cinca ni ete simpatecu ni fasce fare furtuna.
Le fimmine tiscenu ca tene l'ecchi niuri comu lli frutti te li geusimori, tene li capidhri lenghi e ricci e porta nnu custume te villutu, pare puru ca porta nnu cappieddhru alla calabrisa.
Cunti ca parlanu te iddhru nci ndete a migghiare, mo bbu nde cunbtu uno picciccu, picciccu:
Se cunta te tanti e tant' anni rretu, tisce ca nc' era nna mamma ca tenia ddo fije, una bbeddhra comu nnu fiuru, ca tanti giovinotti nci sprasemanu rretu e nnautra brutta comu nna coccia ca stia sempre chiusa ccasa percene la mamma se mpauraa ca se la etianu poi nisciunu ulia sse sposa quiddhra bbeddhra.
La mamma, pe stu fattu scia tescendu ca a ddhra bbeddhra stria, nia tata nna tote ricca pe quandu sia spusare.
NNu ggiurnu ca la mamma e la soru ianu essute, quiddhra bbrutta ca stia ccasa, sentiu nnu rumore, comu nna porta ca se apria e quarche ccosa ni sta ggiraa nturnu, se mparuau e bbulia rrita ma nna usce leggera, leggera, ni tisse :
" Nu timere Nzina, suntu ieu lu laurieddhru e sacciu tutte le pene toi e lle tescrazzie, su benutu cu tte iutu, te moi anu spicciate tutte le pene toi ".
Intantu la mamma cu lla soru, ca ianu turnate, tuzzara ccasa
e la Nzina dopu ca ni tisse grazzie allu laurieddhru, apriu la porta cu lle fazza trasire.
Lu lauru intantu, senza sse fazza bbitere, se fermau subbra lla scala e spettau cu sagghia la soru bbeddhra, e quandu quiddhra rriau, se nturtigghiau mmienzu ll' anche soi e la fisce mmertecare,a bbasciu, cu ddhra catuta, la vagnona muriu e la redità te tutte ddoi passau a quiddhra brutta ca te ddhru mumentu ddentau mutu ricca e, se sape, cu lli sordi, ogne ccosa ddenta bbeddhra, puru la vagnona ca ncapu a nnannu ttruau puru cinca se la spusau; e se cunta puru ca fisce ddo figghi bbedhri cu lli capiddhri ricci e l' ecchi niuri, niuri ca parianu geusi mori.
IL LAURIEDHRU - LAURO ( gnomo salentino )
Oggi non lo vede più nessuno, ma diverso tempo fa, sembra fosse visto spesso, peccato però che chi si dice lo abbia visto, sia morto ormai da parecchi anni, anzi secoli.
Si narra che il lauro sia alto fra i 30 ed i 40 cm., prediliga fare scherzi e dispetti ; a chi gli è antipatico rende la vita un tormento, ma a chi gli riesce simpatico, porta tanta fortuna,
Le donne raccontano che ha gli occhi neri come i frutti dei gelsi , ha capelli lunghi e ricci ed indossa un vestito di velluto, sembra porti un cappello alla calabrese.
Racconti che parlano di lui, ve ne sono a migliaia, ora ve ne racconterò un breve, breve :
Si narra che tanti e tanti anni fa, c' era una madre che aveva due figlie, una tanto bella come un fiore che faceva sospirare tutti i giovanotti che la vedevano, ed un'altra brutta come un malanno che era sempre chiusa in casa perchè la madre temeva che vedendola poi i giovanotti non volessero più sposare quella bella.
Per questo motivo, la madre aveva dotato quella bella figlia di una ricca dote.
Un giorno che la madre e la sorella erano uscite a fare una passeggiata, la sorella brutta, che era in casa, udì un rumore come di una porta che si apriva ed ebbe la sensazione che qualcosa le camminasse attorno, si spaventò e stava per mettersi ad urlare quando una vocina le disse:
" Non temere Vincenzina, sono io, il lauro e conosco tutte le tue sofferenze e le tue disgrazie, sono venuto ad aiutarti, da ora le tue pene sono finite".
Nel frattempo la madre e la sorella erano tornate dalla passeggiata e bussarono, Nzina, dopo aver ringraziato il lauro aprì la porta per farle entrare.
Il lauro intanto, tornato invisibile, si era fermato alla sommità della scala aspettando la sorella e quando essa giunse alla cima delle scale, si aggrovigliò alle sue gambe facendola cadere giù, la ragazza, per quella caduta morì e la sua parte di eredità passò alla sorella brutta che divenne così ancora più ricca e si sa, con i soldi, ogni cosa diventa bella, peciò la ragazza in capo ad un anno trovò pure marito e, si narra anche che ebbe due figli molto belli con i capelli ricci e due occhi neri che sembravano gelsi mori
Osce nu llu ite cchiui ceddhri ma quarche tiempu a rretu, pare ca lu etianu mute fiate, peccatu però ca cinca se tisce ca lìaje vistu, à muertu, ma te parecchi anni,anzi sieculi.
Se cunta ca lu Lauru ete autu 30 o 40 cm. , ni piasce cu fazza tespietti e cu scherza, quandu quarche tunu ni stae subbra llu cazzu, lu turmenta pe lla vita, ma a cinca ni ete simpatecu ni fasce fare furtuna.
Le fimmine tiscenu ca tene l'ecchi niuri comu lli frutti te li geusimori, tene li capidhri lenghi e ricci e porta nnu custume te villutu, pare puru ca porta nnu cappieddhru alla calabrisa.
Cunti ca parlanu te iddhru nci ndete a migghiare, mo bbu nde cunbtu uno picciccu, picciccu:
Se cunta te tanti e tant' anni rretu, tisce ca nc' era nna mamma ca tenia ddo fije, una bbeddhra comu nnu fiuru, ca tanti giovinotti nci sprasemanu rretu e nnautra brutta comu nna coccia ca stia sempre chiusa ccasa percene la mamma se mpauraa ca se la etianu poi nisciunu ulia sse sposa quiddhra bbeddhra.
La mamma, pe stu fattu scia tescendu ca a ddhra bbeddhra stria, nia tata nna tote ricca pe quandu sia spusare.
NNu ggiurnu ca la mamma e la soru ianu essute, quiddhra bbrutta ca stia ccasa, sentiu nnu rumore, comu nna porta ca se apria e quarche ccosa ni sta ggiraa nturnu, se mparuau e bbulia rrita ma nna usce leggera, leggera, ni tisse :
" Nu timere Nzina, suntu ieu lu laurieddhru e sacciu tutte le pene toi e lle tescrazzie, su benutu cu tte iutu, te moi anu spicciate tutte le pene toi ".
Intantu la mamma cu lla soru, ca ianu turnate, tuzzara ccasa
e la Nzina dopu ca ni tisse grazzie allu laurieddhru, apriu la porta cu lle fazza trasire.
Lu lauru intantu, senza sse fazza bbitere, se fermau subbra lla scala e spettau cu sagghia la soru bbeddhra, e quandu quiddhra rriau, se nturtigghiau mmienzu ll' anche soi e la fisce mmertecare,a bbasciu, cu ddhra catuta, la vagnona muriu e la redità te tutte ddoi passau a quiddhra brutta ca te ddhru mumentu ddentau mutu ricca e, se sape, cu lli sordi, ogne ccosa ddenta bbeddhra, puru la vagnona ca ncapu a nnannu ttruau puru cinca se la spusau; e se cunta puru ca fisce ddo figghi bbedhri cu lli capiddhri ricci e l' ecchi niuri, niuri ca parianu geusi mori.
IL LAURIEDHRU - LAURO ( gnomo salentino )
Oggi non lo vede più nessuno, ma diverso tempo fa, sembra fosse visto spesso, peccato però che chi si dice lo abbia visto, sia morto ormai da parecchi anni, anzi secoli.
Si narra che il lauro sia alto fra i 30 ed i 40 cm., prediliga fare scherzi e dispetti ; a chi gli è antipatico rende la vita un tormento, ma a chi gli riesce simpatico, porta tanta fortuna,
Le donne raccontano che ha gli occhi neri come i frutti dei gelsi , ha capelli lunghi e ricci ed indossa un vestito di velluto, sembra porti un cappello alla calabrese.
Racconti che parlano di lui, ve ne sono a migliaia, ora ve ne racconterò un breve, breve :
Si narra che tanti e tanti anni fa, c' era una madre che aveva due figlie, una tanto bella come un fiore che faceva sospirare tutti i giovanotti che la vedevano, ed un'altra brutta come un malanno che era sempre chiusa in casa perchè la madre temeva che vedendola poi i giovanotti non volessero più sposare quella bella.
Per questo motivo, la madre aveva dotato quella bella figlia di una ricca dote.
Un giorno che la madre e la sorella erano uscite a fare una passeggiata, la sorella brutta, che era in casa, udì un rumore come di una porta che si apriva ed ebbe la sensazione che qualcosa le camminasse attorno, si spaventò e stava per mettersi ad urlare quando una vocina le disse:
" Non temere Vincenzina, sono io, il lauro e conosco tutte le tue sofferenze e le tue disgrazie, sono venuto ad aiutarti, da ora le tue pene sono finite".
Nel frattempo la madre e la sorella erano tornate dalla passeggiata e bussarono, Nzina, dopo aver ringraziato il lauro aprì la porta per farle entrare.
Il lauro intanto, tornato invisibile, si era fermato alla sommità della scala aspettando la sorella e quando essa giunse alla cima delle scale, si aggrovigliò alle sue gambe facendola cadere giù, la ragazza, per quella caduta morì e la sua parte di eredità passò alla sorella brutta che divenne così ancora più ricca e si sa, con i soldi, ogni cosa diventa bella, peciò la ragazza in capo ad un anno trovò pure marito e, si narra anche che ebbe due figli molto belli con i capelli ricci e due occhi neri che sembravano gelsi mori
LE NOTIZIE BAMBOCCIONE
Ricordate sua altezza Brunetta quando era ministro ?
Fece tanto per cacciare i giovani dalle proprie case.
Oggi la situazione sarà senzaltro migliorata, infatti i dati sulla disoccupazione giovanile nel mezzogiorno diffusi da Eurostat, ci danno questi risutati:
la provincia di Brindisi presenta solo un tasso del 28 % sulla disoccupazione generale
mentre a livello meridionale tutte le regioni meridionali viaggfiano intorno al 22%, superiore di ben oltre il 10 % sulla media Europea.
A livello giovanile, dicevamo la Calabria supera la Puglia piazzandosi al 59,7% sul 58,1 %.
Renzi però non vedrà questi dati, lui cvi dirà che la Prov. di Bolzano è fra quelle con minor tasso di disoccupazione 4,3 %
http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/homepage/eurostat-puglia-maglia-nera-per-disoccupazione-giovanile-no811406
Fece tanto per cacciare i giovani dalle proprie case.
Oggi la situazione sarà senzaltro migliorata, infatti i dati sulla disoccupazione giovanile nel mezzogiorno diffusi da Eurostat, ci danno questi risutati:
la provincia di Brindisi presenta solo un tasso del 28 % sulla disoccupazione generale
mentre a livello meridionale tutte le regioni meridionali viaggfiano intorno al 22%, superiore di ben oltre il 10 % sulla media Europea.
A livello giovanile, dicevamo la Calabria supera la Puglia piazzandosi al 59,7% sul 58,1 %.
Renzi però non vedrà questi dati, lui cvi dirà che la Prov. di Bolzano è fra quelle con minor tasso di disoccupazione 4,3 %
http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/homepage/eurostat-puglia-maglia-nera-per-disoccupazione-giovanile-no811406
QUANTI FASTIDI - xylella fastidiosa
Il capo della protezione civile, vuole incontrare gli ambientalisti per discutere sul piano antiscientifico che sta portando avanti
Che voglia proporre di radere al suolo tutto il Salento ?
http://www.quotidianodipuglia.it/lecce/lecce_vertice_anti_xylella_prefettura/notizie/1312585.shtml
Che voglia proporre di radere al suolo tutto il Salento ?
http://www.quotidianodipuglia.it/lecce/lecce_vertice_anti_xylella_prefettura/notizie/1312585.shtml
martedì 21 aprile 2015
LE NOTIZIE POLITICHESI
LA PROPOSTA
La Meloni propone di ricompattare il centro destra con le primarie fra Poli e Schittulli
La Poli transfuga da FdI ha risposto: " Provocazione ", attende
che le sia comunicata la decisione di Berlusconi ?
http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/homepage/regionali-in-puglia-meloni-lancia-primarie-tra-bortone-e-schittulli-no811122
La Meloni propone di ricompattare il centro destra con le primarie fra Poli e Schittulli
La Poli transfuga da FdI ha risposto: " Provocazione ", attende
che le sia comunicata la decisione di Berlusconi ?
http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/homepage/regionali-in-puglia-meloni-lancia-primarie-tra-bortone-e-schittulli-no811122
PROVERBI E DINTORNI - bbu aggiu zzeccare pe ncanna
CECUREDDHRE E ZANGUNI
Stammane allu fruttivendulu, maggiu fatti nnu picca l' ecchi
tanta rrobba te intra ll'uertu sta bbendia mme fasce tespiettu, iddhru sape ca me piacune e mme tescia cu mme le ccattu; ma cce bbu pozzu tiscere tutte osce nu lle putia ccattare e pe cquistu m' aggiu cunsulatu cu nni fazzu quarche fotu, mo cutitibbu stu spettaculu, tutta rrobba sana e bbeddhra ca cquai a fricule ttruati, intra ll' uerti su crisciute
li mugnuli
quisti li ttruati sulamente a Lecce
cavolfiori salentini specialità salentina ( molto difficile poterli comprare altrove )
li unguli fae ncora lu lla terra susu
le fave fresche, ancora con la terra addosso
li cardi, anu ddentati signuri a uettu euri
i cardi sono diventati signori a 8 euro al kg.
li pesieddhri ierdi
i piselli verdi fraschi col baccello
Stamattina dall' ortolano ho visto tanti prodotti che erano in vendita, a me piacciono tanto ma, non potevo certo comprarli tutti oggi, perciò mi sono limitato a fare delle foto, ora perciò godetevi questo spettacolo della natura che ci elargisce a piene mani, sono tutti prodotti coltivati e raccolta qui nella zona di Frigole, che si orti è piena, è tutta roba bella naturale e garantita.
Stammane allu fruttivendulu, maggiu fatti nnu picca l' ecchi
tanta rrobba te intra ll'uertu sta bbendia mme fasce tespiettu, iddhru sape ca me piacune e mme tescia cu mme le ccattu; ma cce bbu pozzu tiscere tutte osce nu lle putia ccattare e pe cquistu m' aggiu cunsulatu cu nni fazzu quarche fotu, mo cutitibbu stu spettaculu, tutta rrobba sana e bbeddhra ca cquai a fricule ttruati, intra ll' uerti su crisciute
questo è il fiore |
quistu ete lu fiuru |
e quisti su lli pampasciuli |
quisti li ttruati sulamente a Lecce
cavolfiori salentini specialità salentina ( molto difficile poterli comprare altrove )
li unguli fae ncora lu lla terra susu
le fave fresche, ancora con la terra addosso
li cardi, anu ddentati signuri a uettu euri
i cardi sono diventati signori a 8 euro al kg.
li pesieddhri ierdi
i piselli verdi fraschi col baccello
Stamattina dall' ortolano ho visto tanti prodotti che erano in vendita, a me piacciono tanto ma, non potevo certo comprarli tutti oggi, perciò mi sono limitato a fare delle foto, ora perciò godetevi questo spettacolo della natura che ci elargisce a piene mani, sono tutti prodotti coltivati e raccolta qui nella zona di Frigole, che si orti è piena, è tutta roba bella naturale e garantita.
lunedì 20 aprile 2015
PROVERBI E DINTORNI - indovina indovinello
1) tegnu nnu monecu in prigione ho un monaco prigioniero
stae a periculu te murire, è in pericolo di morte
lu fascimu essire ? lo facciamo uscire ?
2) Spara nterra e bbae llu nasu spara in terra, ma copisce il naso
3) Bonsignore lu porta ressu monsignore ce l' ha grosso
subbra lla carne, pelle e uessu sopra la carne,pelle ed osso
e pe comu lu tene caru e per quanto lo ha a cuore
tutta la notte lu tene a mmanu tutta la notte se lo tiene in mano
SOLUZIONI
1) Lu piretu la scorreggia
2) idem idem
3) lu nieddhru l' anello
Le satire QUOTIDIANE
AUTODIFESA
Alfano se la prende con IL FATTO QUOTIDIANO
Possibile che diate sempre a me la colpa di tutti i guai dell' Italia ?
Come se tutti i problemi Italiani venissero solo da qualche mio peccatuccio veniale, in fondo non posso sempre essere al top della forma.
Alfano se la prende con IL FATTO QUOTIDIANO
Possibile che diate sempre a me la colpa di tutti i guai dell' Italia ?
Come se tutti i problemi Italiani venissero solo da qualche mio peccatuccio veniale, in fondo non posso sempre essere al top della forma.
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domenica 19 aprile 2015
PROVERBI E DINTORNI - tise nnu saggiu
NEL MIO GILO PEL IL MONDO IO GILAVO SEMPLE IN TONDO |
1 ) La fimmena ete comu la scarpa la donna è come la scarpa
quandu te ae commuta quando ti va comoda
saje fatta ecchia ; si è fatta vecchia
2 ) La fimmena sape a ddu lu tiaulu la donna sa dove il diavolo
tene la cuta ; porta la coda
3 ) Nna fimmena, pe ffare nnu piascire, una donna, per fare un favore,
pe nnove misi ni pesau lu ientre ; per nove mesi ebbe il ventre
che pesava
4 ) Quandu lu ciucciu raja quando l' asino raglia
ete cu cchiama la paja è perchè ha fame
quandu l' ommu suspira quando l' uomo sospira
ete ca fimmena lu tira ; è perchè è innamorato
5 ) Sette su li meju uccuni : sette sono i bocconi migliori
carne, pisce e mmaccarruni, carne, pesce e maccheroni
acqua frisca ce mieru puru, acqua fresca ed anche il vino
fimmena bbeddhrac e giovane pura ; donna bella ed anche giovane
6 ) Quandu ddo fimmene se llitecanu quando due donne litigano
caccianu lingue lurde, tirano fuori lingue più sporche,
cciuiu te la ricchia te ulu cunfessore ; dell' oreccdhio del confessore
7 ) Sci finge, ince ; chi sa fingere, vince
8 ) La forza caca 'ncapu lla raggione ; la forza vince sulla ragione
9 ) A ddu nce fumu, ncete focu dove c' è fumo c' è fuoco
ma nu ssempre carne rustuta ; ma non sempre carne arrostita
10) Sci mangia fumu caca jentu . chi mangia fumo caca vento
LE SATIRE DOMENICALI
LA VIA RENZIIS
1° STAZIONE OBAMA
2° STAZIONE DE LUCA
3° STAZIONE PAITA
QUALI SARANNO LE PROSSIME STAZIONI ?
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1° STAZIONE OBAMA
2° STAZIONE DE LUCA
3° STAZIONE PAITA
QUALI SARANNO LE PROSSIME STAZIONI ?
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sabato 18 aprile 2015
PROVERBI E DINTORNI - bbu aggiu zzeccre pe ncanna
LI PAMPASCIULI
A Lecce , se uei cu disci ca un ete nnu ufanu fessacchiottu, se tisce sinti nnu pampasciulu,ma puru se unu ete drittu e curaggiusu, se tisce ca sutta porta ddo pampasciuli ccumpagnandu ste parole cu llu ggestu te l' oe, quandu unu poi ete autu e fessa, se tisce puru se ieri nnu pampasciulu, nciulia nnu mese cu tte sprecanu.
Lu pampasciulu ete nna cepuddhrazza ca esse mmienzu lle scrasce e face nnu fiuru azzurru crisce sutta terra e nu mbete facile cu llu ccuei,percene stae prufondu però se tieni la pascenzia cu tte minti llu ccuei, tutta ddhra fatia ene cumpensata te lu sapore ca te lassa mmucca, tene nnu gustu marosticu ca te porta mparaisu.
Se pote cuscenare te tanti modi, llessatu cu uegghiu, citu, agghiu e menta, se pote rustere cu lla legna te ulia, cuscenare cu lli prumitori te mpisa, se pote stufare, fare suffrittu e frittu cu lla pastella, cu ll' oe a frettata o nsieme all' auniceddhru, lu cuniju o la vitella fatti allu furnu, e ncete puru ci lu fasce a marmellata cu ccumpagnia lu casu, e sse pote puru mintere sutta ueiu.
A l' Acaja, la prima ernetia te marsu, fascenu la sagra te li pampasciuli e sanu nventata puru la matonna te li pampasciuli.
A Lecce, poi alli primi te lu novescentu ncera nnu cristianu ca chiamane Don Giuliu Pampasciulu, era nnu nobbile (ccussine tescia iddhru) muertu te fame ca scia sempre ggirandu cu llu fracca, la marsina e nnu cappieddhru te paja,purtaa puru sempre nnu garofanu russu allu ccheddhru, li uagnunceddhri lu scianu secutandu, lu sfuttiane e lu pijane a pernacchie.
Li pampasciuli te lu Salentu suntu puru li meju ca se ttroanu a ngiru, ma suntu puru mutu cari, percene se nde ttroanu picca e suntu cchiu piccicchi e cchiu sapuriti; mo nci suntu puru pampasciuli ca enenu te l' Africa, ma suntu pampasciuli coltivati ca nu ttenenu nisciuna sapore
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A Lecce per definire una persona vanitosa e un po' fessacchiotta,si usa dire sei un pampasciulu, ma di una persona in gamba, coraggiosa e difficile da prendere in giro, si dice che soto porta due pampasciuli accompagnando queste parole con il gestu delle uova, anche per una persona alta, magra e fessacchiotta si usa dire se fossi un pampasciulo, ci vorrebbe un mese per dissotterrarti.
Il cipollotto col ciuffo ( muscari comosum ) è una cipollina commestibile spontanea delle terre incolte che ha un bel fiore azzurro, cresce sotto terra, in profondità ed è abbastanza faticosa da raccogliere, però, per chi ha la pazienza di farlo, quella fatica sarà ricompensata dal gusto che lascia in bocca, ha un gusto amarognolo che ti porta in paradiso,
Si può cucinare in molti modi, lesso, con l' aggiunta di olio, aceto rosso aglio e menta, arrosto rigorosamente con legna d' ulivo, cucinato con i pomodori pendolini, stufare, soffriggere e friggere con la pastella, con le uova a frittata, accompagnare le carni di agnello, coniglio e vitello cotte al forno, c' è pure che ne fa una marmellata per accompagnare coi formaggi e si può conservare sottolio.
Ad Acaja (un borgo medioevale vicino Lecce) il primo venerdì di marzo si effettua la sagra te li pampasciuli e si sono persino inventata la madonna te li pampasciuli.
A Lecce, nei primi del novecento, vi era un personaggio chiamato Don Giuliu pampasciulu, era un nobile ( almeno così diceva) che indossava sempre un frac, una marsina ed una paglietta, aveva anche un garofano rosso all' occhiello, i ragazzini lo segiuvano sfottendolo e prendendolo a pernacchie.
I cipollotti col ciuffo Salentini sono i più pregiati, perchè più rari e saporiti, per ciò anche i più cari; vi sono anche cipollotti importati dal nord Africa ma provengono da coltivazioni intensive e sono quindi meno saporiti.
A Lecce , se uei cu disci ca un ete nnu ufanu fessacchiottu, se tisce sinti nnu pampasciulu,ma puru se unu ete drittu e curaggiusu, se tisce ca sutta porta ddo pampasciuli ccumpagnandu ste parole cu llu ggestu te l' oe, quandu unu poi ete autu e fessa, se tisce puru se ieri nnu pampasciulu, nciulia nnu mese cu tte sprecanu.
Lu pampasciulu ete nna cepuddhrazza ca esse mmienzu lle scrasce e face nnu fiuru azzurru crisce sutta terra e nu mbete facile cu llu ccuei,percene stae prufondu però se tieni la pascenzia cu tte minti llu ccuei, tutta ddhra fatia ene cumpensata te lu sapore ca te lassa mmucca, tene nnu gustu marosticu ca te porta mparaisu.
Se pote cuscenare te tanti modi, llessatu cu uegghiu, citu, agghiu e menta, se pote rustere cu lla legna te ulia, cuscenare cu lli prumitori te mpisa, se pote stufare, fare suffrittu e frittu cu lla pastella, cu ll' oe a frettata o nsieme all' auniceddhru, lu cuniju o la vitella fatti allu furnu, e ncete puru ci lu fasce a marmellata cu ccumpagnia lu casu, e sse pote puru mintere sutta ueiu.
A l' Acaja, la prima ernetia te marsu, fascenu la sagra te li pampasciuli e sanu nventata puru la matonna te li pampasciuli.
A Lecce, poi alli primi te lu novescentu ncera nnu cristianu ca chiamane Don Giuliu Pampasciulu, era nnu nobbile (ccussine tescia iddhru) muertu te fame ca scia sempre ggirandu cu llu fracca, la marsina e nnu cappieddhru te paja,purtaa puru sempre nnu garofanu russu allu ccheddhru, li uagnunceddhri lu scianu secutandu, lu sfuttiane e lu pijane a pernacchie.
Li pampasciuli te lu Salentu suntu puru li meju ca se ttroanu a ngiru, ma suntu puru mutu cari, percene se nde ttroanu picca e suntu cchiu piccicchi e cchiu sapuriti; mo nci suntu puru pampasciuli ca enenu te l' Africa, ma suntu pampasciuli coltivati ca nu ttenenu nisciuna sapore
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A Lecce per definire una persona vanitosa e un po' fessacchiotta,si usa dire sei un pampasciulu, ma di una persona in gamba, coraggiosa e difficile da prendere in giro, si dice che soto porta due pampasciuli accompagnando queste parole con il gestu delle uova, anche per una persona alta, magra e fessacchiotta si usa dire se fossi un pampasciulo, ci vorrebbe un mese per dissotterrarti.
Il cipollotto col ciuffo ( muscari comosum ) è una cipollina commestibile spontanea delle terre incolte che ha un bel fiore azzurro, cresce sotto terra, in profondità ed è abbastanza faticosa da raccogliere, però, per chi ha la pazienza di farlo, quella fatica sarà ricompensata dal gusto che lascia in bocca, ha un gusto amarognolo che ti porta in paradiso,
Si può cucinare in molti modi, lesso, con l' aggiunta di olio, aceto rosso aglio e menta, arrosto rigorosamente con legna d' ulivo, cucinato con i pomodori pendolini, stufare, soffriggere e friggere con la pastella, con le uova a frittata, accompagnare le carni di agnello, coniglio e vitello cotte al forno, c' è pure che ne fa una marmellata per accompagnare coi formaggi e si può conservare sottolio.
Ad Acaja (un borgo medioevale vicino Lecce) il primo venerdì di marzo si effettua la sagra te li pampasciuli e si sono persino inventata la madonna te li pampasciuli.
A Lecce, nei primi del novecento, vi era un personaggio chiamato Don Giuliu pampasciulu, era un nobile ( almeno così diceva) che indossava sempre un frac, una marsina ed una paglietta, aveva anche un garofano rosso all' occhiello, i ragazzini lo segiuvano sfottendolo e prendendolo a pernacchie.
I cipollotti col ciuffo Salentini sono i più pregiati, perchè più rari e saporiti, per ciò anche i più cari; vi sono anche cipollotti importati dal nord Africa ma provengono da coltivazioni intensive e sono quindi meno saporiti.
Le satire QUOTIDIANE
ITALIA MULTATA DALLA UE PER 40 MILIONI A CAUSA DELLE DISCARICHE
SPALLETTI IL GOVERNO NON PAGHERÀ UN EURO
INFATTI A PAGARE SARANNO SOLO GLI ITALIANI
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SPALLETTI IL GOVERNO NON PAGHERÀ UN EURO
INFATTI A PAGARE SARANNO SOLO GLI ITALIANI
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